Elea-Velia

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venerdì 31 ottobre 2008

Editoriale

I semata dell’Essere

Agli albori della tradizione Occidentale Parmenide di Elea espose la sua visione dell'universo in due modi apparentemente inconciliabili. Perché dopo 2500 anni siamo ancora qui ad arrovellarci sul motivo?
La Dea mostrerà a Parmenide due vie a cui guardare: la “Via delle Opinioni”, da considerare come un “ordinamento ingannevole di parole” e la “Via della Verità”, da ritenersi un “sentiero di persuasione”; due mondi apparentemente inconciliabili ma che nell’uomo trovano una sicura commistione, non fosse altro per il fatto che senza opinioni non ci sarebbe spazio per l’intuizione né possibilità, di conseguenza, di perseguire la Verità.
Cogliere il senso della vita nella sua pienezza, in una percezione assoluta, come in un’unica immagine, per così dire, non è facile, più semplice è confondersi col quotidiano, con la pochezza di un certo modo di vivere, perlopiù dilagante.

Provare a scovare i semata dell’Essere è il nostro auspicio, consapevoli dell’importanza del nostro passaggio su questo splendido Pianeta: bellezza e giustizia potrebbero essere la meta, fantasia e creatività gli espedienti e l’ironia la nostra verità, senza mai prendersi troppo sul serio né continuare a crogiolarsi nel solo fango; già questo, forse, potrebbe essere un buon inizio, in rispetto proprio del messaggio che affidò la dea.
Riuscire a cogliere dei messaggi divini è alquanto arduo e non scevro da fraintendimenti, perchè come ci suggerische un antico sapiente: "Il Signore, che ha l'oracolo a delfi, non dice e non nasconde ma dà segni".(Eraclito).
Confidiamo nella lanterna del vecchio Eleate e nei tanti compagni di viaggio che vorranno condividere un sentiero comune attraverso parole persuasive. A cosa possa servire tutto ciò risulterà all'inizio del nostro viaggio poco chiaro. Una prima considerazione che ci sentiamo di fare è che da un punto di vista evolutivo il vantaggio assicurato dalla cultura sia proprio la stabilità dei rapporti umani, ossia la condivisione di valori da parte di una comunità durante i lunghi spazi di tempo.
In molti vivono di presunte certezze ma non fanno altro che mostrare la confusione del proprio”io”, di sicuro fin troppo angusto. L’individuo è destinato a generare, a distruggere ed è sottoposto a tutte le divisioni operanti nel parco naturale delle differenze, solo un senso più profondo della realtà potrebbe condurlo alla verità dell’Essere, in equilibrio con gli altri e con sé stesso.
Preservare l’anima del Mondo dovrebbe essere la meta, in essa l’essenza della vita, l’eterno dell’essere parmenideo.